BIOGRAFIA
Antonio Galgaro è professore di Geotermia presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università di Padova e Ricercatore associato del CNR, Istituto di Geoscienze e Georisorse.
È co-responsabile scientifico di vari progetti internazionali del programma europeo Horizon 2020 sull’utilizzo e sugli effetti indotti dal calore nel sottosuolo. Fra le attività di ricerca si occupa da 20 anni di sistemi innovativi di monitoraggio ed allertamento di frane anche con impiego di droni e webcam. Collabora, con Università Argentine, Canadesi e Giapponesi, Servizio Geologico Americano, in vari progetti internazionali dedicati anche alla progettazione e realizzazione di sistemi di allarme da frane, sulle Ande argentine con Università di Salta, sulle dolomiti con Protezione civile e vari enti locali. Ha partecipato a varie trasmissioni televisive nazionali ed internazionali sull’emergenza frane e sull’evoluzione delle Dolomiti. È autore di oltre 120 pubblicazioni internazionali e nazionali.
TEMA DEL TALK
Contrariamente a ciò che si pensa sull’imprevedibilità delle frane, sono fenomeni che lanciano segnali d’allarme basta saper guardare, ascoltare e analizzare.
Le tecnologie ci consentono di fotografare la natura e attraverso dei recettori di temperatura comprendere come si sta comportando, come si sta muovendo e se ad esempio ci sono punti di rottura nella roccia, perché è la natura stessa che ci dice come sta e quello che potrebbe avvenire: sta a noi essere pronti ad ascoltare per prevenire.
INTERVISTA
Il team comunicazione ha intervistato Antonio Galgaro, speaker dell’edizione “The Ripple Effect”, TEDxCortina 2019.
♦ Come si è evoluto il tuo percorso / la tua idea da quando hai partecipato a TEDxCortina a oggi? Come vedi il futuro della tua idea / del tuo percorso?
Dall’idea progettuale è nato un interesse internazionale sullo studio preventivo delle tratte ad alta velocità. Un esempio sono le linee ferroviarie francesi in galleria, soggette al rischio di crollo da pareti rocciose. Inoltre, è nata una nuova attività di ricerca innovativa impensabile all’epoca.
♦ TEDxCortina è stato un agente di cambiamento?
I contatti instaurati a Cortina sono riemersi nel corso del tempo. Proprio in questo periodo ho degli impegni legati a dei contatti che mi sono creato allora.
A Cortina, inoltre, ho avuto modo di familiarizzare con le logiche del TED e l’esperienza mi è stata utile anche in altre situazioni, come anche in altri eventi simili.
♦ Cosa ti ispira oggi? Qual è l’idea che reputi più impattante?
Dall’idea presentata al TEDxCortina è nato un metodo e un’apparecchiatura di supporto per la diagnosi del melanoma. Sfruttando le tecniche a infrarossi permette l’analisi fotogrammetrica delle cute.
Stiamo conducendo la sperimentazione clinica presso l’Istituto Oncologico dell’Ospedale di Padova su diversi pazienti patologici, sta portando risultati inimmaginabili.
L’idea nasce dalle problematiche di nevi di mia moglie, ho pensato di applicare le tecniche di monitoraggio del terreno all’analisi delle patologie cutanee, in particolar modo al melanoma.
Grazie all’AI e alla collaborazione con medici esperti, abbiamo sviluppato un sistema che analizza i nevi in modo innovativo: mappe dettagliate e liste di pericolosità per supportare dermatologi e chirurghi con dati oggettivi.
Un progetto che sta attirando l’attenzione delle multinazionali e un brevetto internazionale in arrivo. La lezione? La multidisciplinarietà è il cuore dell’innovazione, anche quando un geologo si trova a lavorare con i medici.
♦ Un fatto curioso, divertente o che ricordi con piacere legato all’ esperienza con TEDxCortina.
I racconti dietro quinte del TEDx da parte del Cardinale Ruiz, una sorpresa di umanità e simpatia travolgenti.